Breve visita a Montemarcello (SP)
Il borgo di Montemarcello è situato all'altitudine di 266 metri sul livello del mare presso la vetta del promontorio del monte Caprione.
La posizione offre una vista panoramica sul golfo della Spezia, sull'intera val di Magra e le Alpi Apuane.
Il nome Montemarcello deriva da Mons Marcelli (“monte di Marcello”), in onore del console romano Marco Claudio Marcello, che nel 155 a.C. sconfisse in zona i Liguri Apuani
L’impianto ortogonale del borgo, con strade a “castrum”, richiama evidentemente l’impronta militare di un accampamento romano
La zona era abitata anche in epoche preistoriche come testimoniano ritrovamenti megalitici come menhir, cavanei (resti di capanne in pietra) e punte di freccia in selce, oltre a un'ascia in giadeite.
In epoca romana, l’area fu usata sia come accampamento che come colonia per controllare la Val di Magra, associata alla vicina Luni
Il primo documento ufficiale su Montemarcello risale al 1286, quando il vescovo di Luni Enrico impose la costruzione di fortificazioni sul promontorio
Nel 1320–27, il borgo entrò nella giurisdizione di Castruccio Castracani e divenne parte della Podesteria di Ameglia nella provincia lunense
Tra 1474 e il 1487 ebbe luogo la costruzione della chiesa di San Pietro e delle mura fortificate su concessione del Senato di Genova, ma il borgo fu successivamente saccheggiato e incendiato dalle truppe fiorentine
Nel XVII secolo (1643‑1683) la chiesa fu ricostruita in forma barocca .
1944: durante la Seconda Guerra Mondiale, il paese fu oggetto di un bombardamento aereo (35 vittime) che distrusse alcune case. La piazza principale fu poi ricostruita su quelle stesse rovine e chiamata “Piazza XIII Dicembre”
La giornata calda probabilmente favorisce la siesta di numerosi gatti, che continuano il sonno nonostante la mia vicinanza...
L'immancabile chiesa del paese, dedicata a San Pietro Apostolo, contiene alcuni manufatti che mi hanno incuriosito
Questa lastra marmorea, in marmo bianco locale, è inserita nella parete interna sinistra della chiesa di San Pietro Apostolo di Montemarcello.
Si tratta di un bel documento di arte e pietà rinascimentale, datato 1529 (si legge infatti “M·D·29” nell’iscrizione inferiore).
Autore è uno scultore di oscure origini francesi, Domenico Gar (detto il francesino), che morì prematuramente proprio quell'anno. Si tratta quindi della sua ultima opera
Al centro campeggia Cristo in piedi, le braccia larghe, poggiato su di un globo stilizzato: è l’«Homo vincens», simbolo della Salvezza universale. Alle sue spalle una circonferenza (mandorla) e, poco sopra, due piccoli angeli putti reggono la croce.
Ai lati del Redentore compaiono due figure ormai “classiche” delle epidemie rinascimentali.
San Rocco (a sinistra) si riconosce dal bastone da pellegrino, dal cappello appuntito e soprattutto dal cane che, secondo la leggenda, gli portava il pane quando si ammalò di peste.
San Sebastiano (a destra): quasi nudo, appoggiato ad un albero.
Pur usurata, si intravede la formula “FERNANDI” (o “FERNANDINUS”), che fa pensare a un certo Giovanni (o Domenico) Ferrandi, forse confratello o benefattore locale, che commissionò la lastra per ringraziare della fine dell’epidemia.
La composizione è un vero ex voto contro la peste, presente nella zona in quegli anni.
Un altra particolare scultura presente nella Chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo, a Montemarcello, è una statua lignea policroma che rappresenta il “Cristo deposto” o “Cristo Morto”: un Cristo disteso su un supporto, raffigurato nel momento successivo alla deposizione dalla croce e prima della Deposizione nel sepolcro.
La scultura viene tradizionalmente esposta e “processionata” il Venerdì Santo, all’interno di una teca o di un sarcofago ligneo, spesso ornato con fiori.
Non esiste un contratto documentato per questa particolare figura, ma statisticamente le sculture lignee di “Cristo deposto” risalgono al tardo XVI–XVII secolo e sono opera di botteghe locali attive nel Golfo della Spezia.
In alcuni punti del paese sono indicati i tipi di piante presenti lungo i muri del paese.
Bellissime le cascate che forma la pianta del cappero, con i suoi stupendi fiori.
Qui sotto, una porta di ingresso al centro storico di Montemarcello.
L’arco a tutto sesto è realizzato alternando filari di mattoni e conci pietrosi, secondo la tecnica tardo-medievale ligure.
Sopra l’arco è incastonato un bassorilievo marmoreo che raffigura la Vergine con Bambino che porge un rosario a un devoto inginocchiato. Questa decorazione è coeva al portale e prova l’importanza religiosa e protettiva attribuita all’ingresso del borgo nel XV secolo.