Ruderi di Villa Aprilia (presso il lago Baranca e l'alpe Selle) (VCO)

Tra la valle Sesia e la valle Anzasca, sull'alpe Selle di Baranca (1800 metri slm), si ergono i suggestivi ruderi di Villa Aprilia, una meta affascinante che conquista per la sua isolata posizione e per la tragica storia che racchiude.

Per raggiungerla, è necessario intraprendere un'escursione a piedi, ad esempio partendo da Pontegrande nella valle Anzasca, seguendo un percorso di circa 2 ore e mezza come descritto qui.

E' stata progettata dall'architetto borgosesiano Costantino Gilodi nel 1908, figura di spicco del periodo della belle époque in Valsesia. Il celebre "villino Gilodi" vantava un ampio giardino, abbellito da un suggestivo terrapieno, una graziosa fontana e un sofisticato impianto idraulico e di riscaldamento. Non mancavano nemmeno i terrazzamenti che ospitavano una varietà di piante, un vero e proprio giardino alpino secondo la visione di Gilodi. Dopo scomparsa dell'architetto, la dimora passò nelle mani della famiglia Lancia, che in omaggio al famoso modello automobilistico decise di ribattezzarla "Aprilia".

Durante la Seconda Guerra Mondiale, questo luogo divenne una via di fuga verso la vicina Svizzera, e la villa stessa si trasformò in una base strategica per i partigiani. Nell'aprile del 1944, durante uno scontro tra partigiani e fascisti, la villa subì un terribile incendio che la ridusse in rovina. Da quel momento in poi, l'edificio è stato abbandonato e, nonostante resti ancora di proprietà della famiglia Lancia, versa in uno stato di grave degrado, rischiando di crollare.