3/19 - (Silvio Soldini, 2021) - Recensione - Con Kasia Smutniak, Francesco Colella, Caterina Forza, Paolo Mazzarelli, Martina De Santis
Un'avvocatessa di successo esperta in incomprensibili operazioni societarie, dopo un diverbio col (capo che le aveva rubato un'idea), si scontra con un motorino con a bordo 2 persone. Lei e' ferita, mentre uno dei 2 ragazzi in motorino morira'.
Scopre che si trattava di un immigrato clandestino senza identita'.
Quell'episodio le cambiera' la vita e molte delle sue energie saranno rivolte a scoprire chi fosse e a ottenere per lui una sepoltura (piu' che) decorosa.
Per lei sara' una specie di ossessione che la portera' a compiere azioni anche piuttosto assurde, trascurare la frenetica vita lavorativa e a ripensare il suo rapporto (difficile) con la figlia.
"3/19" e' un film scritto e diretto da Silvio Soldini abbastanza anomalo (per fortuna) nel panorama dei film italiani.
Non tutto nella storia gira perfettamente, e il comportamento della protagonista, interpretato molto bene da Kasia Smutniak, per me e' stato spesso irritante, ma alla fine il discorso appare quantomeno interessante.
L'immigrato defunto e' il terzo arrivato nell'obitorio di Milano (luogo dove la vicenda si svolge) nel 2019, da cui il numero che lo contraddistingue, 3/19, che e' anche il titolo del film.
Voto: 7.5/10