Minari - (Lee Isaac Chung, 2020) - Recensione - Con Steven Yeun, Ye-ri Han, Yuh Jung Youn, Alan S. Kim, Noel Cho

Il film narra le vicende di una famiglia coreana nell'America degli anni '80.

Padre, madre, un figlio piccolo (forse esageratamente protetto dalla madre per un possibile problema cardiaco) e una figlia di 10 anni.

Si trasferiscono dalla California all'Arkansas per volonta' del marito che ha l'idea di intraprendere una attivita' agricola per coltivare prodotti tradizionali coreani.

Ma ne' la zona (isolata) ne' la nuova casa (una specie di grande roulotte) soddisfano la moglie.

I dissidi tra i due aumentano, e l'arrivo della strana di lui suocera (non cucina i biscotti e dice le parolacce) non sara' di aiuto...

"Minai" e' un film scritto e diretto dal regista americano di origini sudcoreane Lee Isaac Chung che ha avuto un certo successo di critica.

Francamente mi sarei aspettato di piu', ma probabilmente non mi sono congeniali le dinamiche all'interno delle pellicole che raccontano vicende di protagonisti provenienti da quella parte del mondo (o il modo di proporle) in quanto anche altri film (ad esempio Parasite) lodati dalla critica mi hanno lasciato quantomeno "freddo".

Voto: 6.5/10