“Quando le montagne cantano” di Nguyen Phan Que Mai – Editrice Nord - Recensione

Primo romanzo di una giornalista e poetessa vietnamita attualmente residente in Indonesia dopo un periodo negli Stati Uniti.

Parzialmente autobiografico, racconta la storia recente e meno recente della sua famiglia attraverso i ricordi della bisnonna, della nonna, della mamma e ovviamente suoi.

E` una storia movimentata che, partendo dalla Guerra di Indocina degli anni ’50, arriva fino alla “Guerra del Vietnam” degli anni ’70 del secolo scorso, che vide contrapporsi il Vietnam del Nord sostenuto dall’Unione Sovietica al Vietnam del Sud alleato degli Stati Uniti, guerra di cui conosciamo molti dettagli grazie a film e canzoni americane che rimandano pero` una visione unilaterale del conflitto.
Il libro sembra tentare di raccontare anche l’altra meta` della storia, ma il racconto si perde un po’ a causa della lunghezza dell’intervallo di tempo considerato, facendo certamente uno sforzo di obiettivita` ma finendo per non prendere una posizione precisa.
Non ho ancora capito se questo sia un pregio o un difetto del libro: alla fine si e` tentati di commiserare il popolo vietnamita e detestare ogni tipo di guerra (questo e` sicuramente un pregio), ma al tempo stesso sprizza un po’ rassegnazione e un po’ “arte di arrangiarsi”, che non mi pare di grande stimolo.

I racconti delle varie epoche si mescolano e si alternano richiedendo buona memoria per i nomi, che per un occidentale sono gia` di per se` un po’ difficili da ricordare e ancora di piu` da pronunciare; ogni tanto sono inserite frasi originali in vietnamita e la cosa mi pare perfettamente inutile perche` sono incomprensibili (a meno che non abbiate studiato il vietnamita), restano irriproducibili anche semplicemente a livello di suono, e vengono comunque immediatamente tradotte.
In effetti sarebbe stato necessario inserire almeno un mini-dizionario di fonetica.

Fatte tutte queste critiche, devo pero` confessare che la storia e` avvincente, che dopo un po’ ci disinteressiamo di come vadano pronunciati i nomi e di chi esattamente sia il cugino dello zio di x, ma  ci interessiamo ai personaggi, che sono bei personaggi, descritti bene, spesso anche belle persone, e la storia di un piccolo popolo finisce per diventare la storia dell’umanita` tra guerre, carestie, ricchezze e poverta` improvvise, egoismi e generosita`, solidarieta`, un grande senso della famiglia, amori adolescenziali che “crescono”, la vita che continua.

E insomma, il libro e` ambizioso, non perfetto, ma si legge tutto d’un fiato.