The Old Oak - (Ken Loach, 2023) - Recensione - Con Dave Turner, Ebla Mari, Claire Rodgerson

Anno 2016

In un paese del nord est dell'Inghilterra, fino agli anni '80 centro minerario, la crisi della chiusura di quelle attivita' si fa sentire pesantemente.

Le lotte sindacali e degli scioperi di quegli anni che vedevano la popolazione (quasi) tutta unita contro le decisioni tatcheriane sono solo un ricordo in bianco e nero, nelle fotografie appese nell'inutilizzata saletta del retro dell'unico bar rimasto aperto, "The Old Oak".

L'arrivo di rifugiati siriani in fuga dalla guerra ai quali sono stati assegnati alcuni ex appartamenti di minatori, inutilizzati da anni, movimenterà le stanche giornate dei cittadini rimasti.

In una lotta tra poveri e poverissimi, molti sono diffidenti e contrariati per le possibili conseguenze. Nonostante tutto, invece, alcuni, come il gestore del bar, cercano di aiutare i rifugiati, e tentano di fare rinascere nel paese quella solidarietà perduta da decenni...

"The Old Oak" e' l'ultimo film dell'ottantasettenne Ken Loach, e, probabilmente, il suo ultimo film in assoluto.

Sarebbe un peccato, perchè questo intenso, teso ed emozionante lungometraggio sembra essere un'opera giovanile, fresca di speranze e utopie.

Perfetta la recitazione, l'ambientazione e la colonna sonora per un prodotto che (ripeto) sebbene un po' utopico, riesce ancora a scaldare i cuori.

Voto:8.5/10