We Want Sex - (Nigel Cole, 2010) - recensione - Con Sally Hawkins, Bob Hoskins, Miranda Richardson, Geraldine James, Rosamund Pike

Inghilterra, anni '60 del secolo scorso.

A Daghenham e' presente un grande stabilimento della Ford. La maggior parte degli operai e' di sesso maschile. L'unico reparto dove sono impiegate esclusivamente donne e' la selleria, dove si scelgono e si cuciono i tessuti e le pelli per la realizzazione dei sedili delle automobili.

L'ambiente di lavoro non e' certamente confortevole. Il capannone dove operano centinaia di rumorose macchine per cucire e' piuttosto fatiscente e inadeguato: quando piove l'acqua entra dal tetto e d'estate si muore di caldo, tanto che le "sciure" sono costrette a togliere il camice rimanendo in sottoveste.

In piu', l'azienda vorrebbe ridefinire il loro contratto definendole "non specializzate" e di conseguenza ridurre il loro gia' non lauto stipendio.

Con l'aiuto di un sindacalista illuminato e grazie ad una combattiva signora che si e' ritrovata a rappresentare queste donne, inizia un periodo di scioperi ad oltranza con i quali otterranno risultati storici.

"We Want Sex" racconta, certamente romanzandola un po', una storia realmente accaduta nel 1968.

La struttura del film rientra nel caratteristico filone inglese delle opere attente al sociale ma proposte con ironia e humor, un po' alla Ken Loach, senza pero' a mio avviso raggiungere i livelli di quest'ultimo autore.

Come dire, "bene, ma non benissimo"...

Voto: 7.5/10