La pazza gioia - (Paolo Virzì, 2016) - Recensione - Con Valeria Bruni Tedeschi, Micaela Ramazzotti, Valentina Carnelutti, Tommaso Ragno, Bob Messini

In un centro riabilitativo per donne con disturbi mentali e procedimenti giudiziari alle spalle, la logorroica Beatrice Morandini Valdirana, millantante nobili discendenze, fa amicizia con la nuova arrivata Donatella Morelli, una giovane di estrazione popolare.

Nonostante le diversita' (sicura di se "nonostante tutto" la prima, incerta e spaventata la seconda) tra le due donne si instaura una certa complicita' che le porta (un po' per caso) a fuggire dalla comunita'.

Si daranno per un breve periodo "alla pazza gioia", una condizione che peraltro si addice maggiormente a Beatrice.

Beatrice riuscira' anche a portare Donatella da suo figlio, che una sentenza del tribunale le aveva sottratto...

"La pazza gioia" e' un bel film scritto da Virzi' assieme alla Archibugi.

Nonostante sia stato pensato da Virzi' proprio per le due protagoniste (la Tedeschi e Micaela Ramazzotti), inizialmente temevo che l'eccessiva notorieta' delle due attrici potesse far perdere veridicita' alla vicenda.

In realta' cosi' non e' stato, e grazie al loro mestiere e agli altri interpreti, tra i quali donne di un collettivo teatrale nato nell'ambito dei centri di salute mentale, la pellicola offre momenti di rara intensita'.

La una scena dove le due donne se ne vanno su una auto d'epoca sportiva scoperta, l'una con un foulard in testa, ricorda talmente tanto "Thelma e Louise" che ritengo sia una citazione voluta dal regista e sceneggiatore Virzi'.

Voto: 8/10