Un valzer tra gli scaffali - (Thomas Stuber, 2018) - Recensione - Con Sandra Hüller, Franz Rogowski, Peter Kurth, Matthias Brenner, Andreas Leupold

Ex Germania Est. Una ex industria di trasporti, dopo la riunificazione, e' stata riconvertita in un supermercato discount. Ci lavoravano soprattutto gli ex dipendenti, oramai abbastanza avanti con l'eta'.

Viene assunto Christian, un giovane piuttosto taciturno che e' comunque accolto bene dalla comunita' di lavoratori, che forma un microcosmo piuttosto ben affiatato e tutto sommato benevolo.

Christian nota ben presto Marion, una piacevole ragazza sposata con un uomo che la maltratta.

Tra i due c'e' una certa simpatia (in particolare da parte di Christian, decisamente piu' "bruttino" di lei, e pure meno empatico), che quindi non vede l'ora di andare a lavorare come magazziniere (tra l'altro notturno) per avere la possibilita' di vederla.

Ma anche per gli altri dipendenti, in un certo senso, la vita all'interno delle mura del supermercato e' piu' piacevole di quella esterna...

Un valzer tra gli scaffali e' un bel film del giovane regista Thomas Stuber tratto da un romanzo di Clemens Meyer, che e' anche sceneggiatore.

Un film di e sulle piccole cose che mantiene comunque una certa tensione narrativa per tutta la durata.

Bravi gli attori e bella la colonna sonora, formata per lo piu' da brani molto conosciuti che pero' spesso non si capisce per quale motivo vengano scelti.

Voto: 8.5/10

Il film e' stato visto all'aperto, nel cortile del castello di Castelnuovo Magra.