Vigevano, selezione dalla XIII Rassegna Letteraria - Selvaggia Lucarelli, Mario Botta, Maurizio Maggiani, Philippe Daverio

petardo

26 ott 2014

Una delle poche manifestazioni "culturali" ( mi si perdoni l'espressione) di un certo spessore che si tengono a Vigevano e', da 13 anni, la cosiddetta "Rassegna Letteraria". Una decina di giorni nella seconda meta' di ottobre quando scrittori, artisti, critici, filosofi, docenti universitari e altre tipologie di (mi si perdoni l'espressione) "intellettuali" si alternano in alcuni spazi storici rinascimentali della cittadina in provincia di Pavia (ma alle porte di Milano). Qui, i vari personaggi, piu' o meno noti, si fanno intervistare, leggono le proprie opere (che un'inutile anglesismo classifica come "reading", nelle brochures della rassegna) o si cimentano in "Lectio Magistralis" (questo termine e' gia' meglio) per la fruizione della cittadinanza.

Oltre a questo, c'e' un premio letterario e due premi alla carriera dedicati al quel grande vigevanese d'adozione tanto osteggiato in vita che e' stato lo straordinario scrittore Lucio Mastronardi. Uno e' a livello nazionale (quest'anno andato a Giorgio Albertazzi, che pero', forse per motivi di salute, ha dato forfait) l'altro, a livello internazionale, andato a Louis Sepulveda, che invece c'era.

Tra gli interventi, io e mia moglie abbiamo scelto, un po' per motivi di interesse, un po' per motivi di tempo, i quattro personaggi che seguiranno.

Selvaggia Lucarelli. Qui lo sponsor sono stato io... Non la conoscevo se non come nome e, anche data la fama di bella donna, ho pensato di presenziare. Simpatica, un po' irriverente e, sicuramente, anche caruccia, la ragazzotta (quarantenne) e' piaciuta anche a mia moglie, che era partita (naturalmente) un po' prevenuta.

Decisamente interessante e' statro l'intervento di Mario Botta, architetto svizzero di fama internazionale. Qui ha presentato numerosi progetti realizzati o in fase di realizzazione, con un intervento estremamente apprezzato. Nelle figure sopra riportate, due delle sue opere che piu' mi hanno favorevolmente colpito. Uno stratosferico centro benessere in una localita' montana svizzera (Arosa) e l'immagine della sindone che fa da sfondo dell'altare della chiesa, progettata dallo stesso Botta, "del Santo Volto", a Torino. Questa immagine e' realizzata semplicemente inclinando opportunamente le piastrelle del muro posto dietro all'altare.

Decisamente interessante e' statro l'intervento di Mario Botta, architetto svizzero di fama internazionale. Qui ha presentato numerosi progetti realizzati o in fase di realizzazione, con un intervento estremamente apprezzato. Nelle figure sopra riportate, due delle sue opere che piu' mi hanno favorevolmente colpito. Uno stratosferico centro benessere in una localita' montana svizzera (Arosa) e l'immagine della sindone che fa da sfondo dell'altare della chiesa, progettata dallo stesso Botta, "del Santo Volto", a Torino. Questa immagine e' realizzata semplicemente inclinando opportunamente le piastrelle del muro posto dietro all'altare.

Molto interessante l'invettiva declamata con passione (anche se con le corde vocali un po' sofferenti a causa del pesce in carpione un po' troppo forte della cena) dello scrittore ligure Maurizio Maggiani. Un mea culpa incazzato sulle manchevolezze della sua generazione, che pur avendo tutto quello che i propri genitori non hanno mai avuto, non hanno saputo mettere a frutto nulla di particolarmente buono per il nostro paese. Molto azzeccata la prima parte, centrata sulla generosita' dei genitori, un po' piu' sfumata e inconcludente (a nostro avviso) la seconda, centrata su quanto e' stato (o non e' stato) fatto dalla sua generazione.

Importante e godibilissima la "Lectio Magistralis" del noto esperto di arte e di cultura Philippe Daverio, che in onore della "passione", che era la parola cardine della manifestazione, ha parlato della nascirta della sua passione per l'arte e, in generale, delle scintille che possono far nascere la profonda comprensione dei fenomeni artistici.

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