Lavastoviglie Zoppas PDF 201

Per una casetta di montagna, mi necessitava una lavastoviglie. Anzi, essendo, nella divisione dei compiti casalinghi, l'addetta alla pulizia delle vettovaglie mia moglie, in realtà la lavastoviglie interessava più a lei.

Sì, è vero, qualcuno dirà che le stoviglie si possono lavare anche a mano, soprattutto in vacanza, ma, a prescindere dall'effetto deleterio sulle manine (anche se un paio di guanti in gomma non manca mai) passare le vacanze lavando piatti non è il massimo della vita, per cui decidemmo di comune accordo di dotarci del comodo elettrodomestico.

La cucina, con qualche dispensa bassa e il lavandino in ceramica stile anni '60, era già presente, per cui si pensava ad un apparecchio non da incasso, chiamati anche "free standing", che tra l'altro, non si sa perché, costano meno di quelli ad incasso.

Certamente il prezzo di acquisto è stato uno dei fattori di scelta, ma anche una marca che non fosse troppo sconosciuta mi faceva stare più tranquillo, anche perché, d'inverno, a 1300 metri di altezza, se la casa non è riscaldata, la temperatura scende parecchio sotto lo zero, per cui una certa dose di robustezza era necessaria.

Alla fine la scelta è caduta su un prodotto di un marchio storico degli elettrodomestici italiani: la Zoppas, presente fin dal 1926. Passata, nel tempo, di proprietà Zanussi e oggi facente parte del gruppo Electrolux, la Zoppas continua tuttora a progettare e costruire in Italia, altra ragione che ha orientato la scelta.

Alla fine, per un costo inferiore ai 400 euro, abbiamo acquistato il modello PDF 201.

Il colore, bianco, ben si adattava allo stile anni '60 e agli altri elettrodomestici presenti. La larghezza e la profondità (60 x 60) offrono anche un piano d'appoggio sufficientemente robusto per la preparazione dei cibi (sebbene lì sopra non ci batterei mai le bistecche con il pestello).

La PDF 201, fin dal primo momento, da' un'impressione di macchina robusta e ben fatta. La manopola di selezione dei programmi (5, con quattro diverse temperature dell'acqua) ha un "feeling" morbido e preciso. Esiste anche il tasto per il mezzo carico.

Piccole spie rosse a LED segnalano lo stato della macchina, se in funzione o se ha terminato il ciclo, e l'eventuale mancanza del sale.

Particolarmente apprezzata da mia moglie è stata l'organizzazione interna dei cestelli. Pur essendo delle dimensioni standard, 60 x 60 x 85 cm (ultima cifra l'altezza), l'impressione è che lo spazio disponibile sia maggiore di quello delle altre lavastoviglie con le quali ha avuto a che fare.

Il risultato dei lavaggi è sempre stato molto soddisfacente, e non si sono registrati "impuntamenti" della parte di controllo digitale che, talvolta, con l’umidità, possono avvenire.

Ottima anche la silenziosità.

Semplice, economica, robusta, funzionale, secondo mia moglie è la migliore lavastoviglie che ha mai utilizzato.