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Il Blog di Petardo Cinema, cucina, turismo, fai da te...

Grand canyon (Lawrence Kasdan, 1992)

petardo

 

La paura aleggia sul film fin (o soprattutto) dalle prime immagini.

Zone degradate di Los Angeles dove bande di emarginati sfogano la loro rabbia impotente su cittadini piu' o meno "perbene".

Ragazzi che sentono il richiamo delle "cattive compagnie" violente.

Personaggi, nel loro piccolo, eroici, che riescono a mantenere, nonostante tutto, la schiena diritta.

Un produttore di successo di film violenti e trash (Steve Martin) con tanto di Ferrari e ragazza bonazza, al quale viene spappolato il femore con un colpo si pistola da un balordo per un Rolex. Quasi si redime, ma appena guarito torna al trash...

Un americano medio "per bene" con la faccia da film di Walt Disney e Dee, la segretaria caruccia che lo tenta (e lui cede).

Determinata e, nel contempo, buffa e fragile, Dee, perfettamente interpretata da Mary-Louise Parker, e' il personaggio del film che piu' mi e' piaciuto.

Vuoti esistenziali da colmare, e un neonato abbandonato in mezzo a cespugli metropolitani puo' essere una soluzione per una donna di mezza eta', con figlio quindicenne che oramai reclama la sua liberta'.

Situazioni che si intersecano con abili effetti di dissolvenza che formano questo interessante film, il quale pero' pecca, a mio avviso, di qualche concessione alla
melassa buonista, anche e soprattutto nel finale un po' troppo hollywoodiano, con tanto di Grand Canyon (come da titolo del film) che giganteggia sullo schermo.

Pessima la colonna sonora.

Lawrence Kasdan, regista de "Il grande freddo", film che oggi si dice "di culto" e che io amai fin dalla prima uscita (1983), e' anche il regista di "Grand Canyon" (1991).

Altro film, altra colonna sonora.... non tutte le ciambelle vengono col buco...

 

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