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Il Blog di Petardo Cinema, cucina, turismo, fai da te...

Alzando da terra il sole. Parole per l'Emilia

petardo

 

A cura di Beppe Cottafavi
Fondazione Mondadori

 

Un libro dedicato all’Emilia, dopo il drammatico e inatteso terremoto del 2012 che ha fatto 27 vittime e centinaia di feriti, devastato centri storici e monumenti secolari, messo in crisi una regione dall’economia fiorente e dal glorioso passato culturale.

 

I fondi ricavati dalla vendita di questo libro no profit verranno destinati alla ricostruzione della biblioteca comunale di Mirandola (quella di Pico), che aveva sede nell’antico convento dei Gesuiti gravemente danneggiato, i cui preziosi manoscritti sono ora dislocati in sedi provvisorie.

 

Il libro è composto da una cinquantina di racconti completamente diversi tra loro, scritti da vari personaggi appartenenti non solo al mondo della letteratura, ma anche dello spettacolo in tutte le sue manifestazioni (c’è perfino un cuoco, uno dei migliori d’Italia), che, ognuno secondo il suo stile, hanno voluto dare un contributo.

Tengo a precisare che non e’ un libro di cordoglio, ma eventualmente di incoraggiamento: e da molti racconti traspare anche un’ammirazione per una popolazione cosi’ reattiva davanti a una tragedia, pronta a rimboccarsi le maniche gia’ dall’indomani, con un senso pratico che rivela le radici contadine e una grande capacita’ di collaborare, di saper stare vicini ad affrontare anche un imprevisto di questa portata.

 

Ci sono ricordi d’infanzia e immagini, storie commoventi e altre divertenti. Parlano comici, cantanti, scrittori, giornalisti. Zucchero, Edmondo Berselli, Stefano Benni, Francesco Guccini, Spinoza.it, tanto per citare qualcuno.

Poi c’è chi dice “come” ricostruire, vedendo la cosa sotto aspetti diversi, come Philippe Daverio, da una parte, e Milena Gabanelli dall’altra.

 

C’è chi racconta lo choc iniziale, chi ricorda com’era prima, chi invece parla decisamente d’altro, ma va bene lo stesso. E’ una disarmonia armoniosa per cui i racconti sono tutti slegati ma tutti misteriosamente legati insieme, forse dall’intento, dallo spirito che li anima.

 

Tra i miei racconti preferiti, quello del cuoco Massimo Bottura (con Lara Gilmore) che racconta un viaggio nel “tempio” di Monsieur Ducasse, un vero “re” degli chef, ma soprattutto la bellissima “storia di Primo e di Terzo”, racconto epico e commovente che rivede i ricordi della campagna di Russia attraverso gli occhi di un povero vecchio, malato, ex alpino, che si trova nel terremoto a 90 anni, e forse è peggio di quella tremenda ritirata nel ghiaccio e nella fame, ma affrontata a 20 anni.

 

Mi sento di dire che anche solo per questo racconto il libro varrebbe la pena di essere letto, ma non voglio fare torto agli altri autori.

 

E’ un libro che si legge velocemente, è scritto bene, non è melenso, non annoia. Non sono storie di gente che si lamenta, ma di gente che all’indomani del terremoto si è rimboccata le maniche e si è messa a ricostruire.Se ne esce con una certa ammirazione per questa gente straordinaria, con la certezza che si riprenderanno, e presto.

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