La misura dell’uomo – libro di marco Malvaldi - Recensione
Di Marco Malvaldi avevo gia` letto alcuni dei gialli del Gruppo dei “delitti del BarLume” e mi sono piaciuti parecchio. Marco Malvaldi e` stato anche invitato due volte alla rassegna letteraria che si tiene da qualche anno in autunno a Vigevano, e siamo andati a sentirlo in entrambe le occasioni. Il personaggio Malvaldi, inusuale chimico-scrittore, e` un simpatico Toscano, ironico e spiritoso.
Ma veniamo al libro: e` un giallo anche questo, ma l’ambientazione e` rinascimentale e l’investigatore-investigato e` addirittura Leonardo da Vinci.
Il racconto e` un ben congegnato miscuglio di fatti storici e invenzione romanzesca.
Leonardo e` a Milano presso la corte di Ludovico il Moro e, tra tanti lavori e studi, e` impegnato nella progettazione dell’imponente monumento a Francesco Sforza, padre di Ludovico.
Questa volta pero` Leonardo si e` cacciato in un’impresa piu` grande di lui e la realizzazione dell’enorme monumento equestre, in particolare del cavallo rampante, presenta delle difficolta` tecniche che si riveleranno insormontabili, cosa che rende il Moro, appena comincia a subodorare la situazione, parecchio nervoso nei suoi confronti (questo corrisponde a verita`).
Ma (e questo e` il “giallo”) il rinvenimento, nel cortile del Castello Sforzesco di Milano, del cadavere di un ex discepolo di Leonardo che il giorno prima aveva chiesto udienza proprio a Ludovico, ne sposta l’attenzione su un altro fronte. I sospetti del Moro spaziano tra il rischio di un’epidemia e I rischi della finanza e della politica, ma alla fine e` Leonardo a scoprire la soluzione del giallo, riguadagnandosi cosi` la fiducia del Moro.
Al di la` della storia in se` la cosa veramente interessante del libro e` la ricostruzione dell’ambiente storico in cui sono inseriti i personaggi, descritti con arguzia e precisione. Il testo contiene anche pagine nella lingua dell’epoca, mescolate a commenti simpatici, di tono confidenziale, abbastanza tipicamente toscano, che coinvolgono in prima persona il lettore. E` evidente un, pur sottostante, massiccio e pignolo lavoro di documentazione.
Insomma, una lettura estremamente gradevole, ma non priva di “valore aggiunto”.
Mi e` decisamente piaciuto.