Il vizio della speranza - (Edoardo De Angelis, 2018) - Recensione - Con Pina Turco, Massimiliano Rossi, Marina Confalone, Cristina Donadio, Odette Gomis

Nel degrado inimmaginabile tra il litorale di Castel Volturno e la foce del Volturno, a nord di Napoli, prosperano attivita' illecite che sulla prostituzione e compravendita di neonati fanno ricche poche persone sulla pelle di ragazze (molte nigeriane) entrate in questo giro.

Maria, il "braccio armato" di una di queste sfruttatrici, deve ad ogni costo ritrovare Fatima, una ragazza nigeriana incinta che non vuole vendere il bambino che ha in grembo.

Anche Maria, inaspettatamente, scopre di essere incinta, non si sa da chi. Lei che, a causa di una violenza subita da bambina, sembrava non potesse avere figli.

Per sdebitarsi dalla lenona per la quale lavorava, avrebbe dovuto partorire e vendere il bambino.

Ma questo cambia tutto nella miserabile vita di Maria, e anche lei e' intenzionata a tenersi il nascituro...

Raccontare questo mirabile film scritto e diretto da Edoardo De Angelis non e' facile.

Si rischia di non rendere merito ad un'opera che, dalla stupenda e visionaria prima scena dove Maria da ragazzina, con il vestito della cresima, viene ripescata dal fiume dove era stata gettata dopo la violenza subita, riesce a sorprendere lo spettatore con una sequenza di scene memorabili, fino alla fine.

Scene potenti, intensissime senza essere fini a se stesse, recitate da un gruppo di attrici e attori bravissimi e ottimamente diretti.

Dopo il gia' ottimo "Indivisibili", De Angelis si e' superato con questo suo quinto lungometraggio che e' sicuramente una delle migliori opere cinematografiche che ho visto.

Voto: 10/10