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Il Blog di Petardo Cinema, cucina, turismo, fai da te...

Mustang - (Deniz Gamze Ergüven, 2015) - Recensione - Con Günes Sensoy, Doga Zeynep Doguslu, Elit Iscan, Tugba Sunguroglu, Ilayda Akdogan.

petardo

 

Il film e' ambientato nella Turchia di oggi, in un paese costiero a 1.000 km da Istanbul.

 

E' finito l'anno scolastico. All'uscita dalla scuola cinque sorelle festeggiano assieme a compagni maschi giocando in spiaggia, vestiti con la divisa dell'istituto. La piu' piccola delle cinque e' triste: la sua insegnante preferita l'anno prossimo non ci sara' perche' si trasferisce nella capitale.

Evidentemente in Turchia esiste una forte distonia tra la societa' che viene raccontata e insegnata a scuola e le usanze e i costumi della ipocrita societa' reale, o almeno parte di essa, perche' l'innocente "bravata" del bagno delle ragazze (vestite) assieme ai compagni, costera' loro molto caro.

Vengono notate da una vicina di casa molto osservante, di religione musulmana come la maggior parte delle persone nella societa' turca. Evidentemente scandalizzata, la signora informa del "fattaccio" la nonna delle ragazze (rimaste orfane da 10 anni). A causa di cio', la nonna castiga violentemente le cinque sorelle.

Lo "scandalo" fa ben presto il giro del paese, e per questo lo zio Erol, maschilista, violento, conservatore e, (si notera' piu' avanti) con il vizietto di abusare delle nipoti, rincarera' la dose.

Le piu' grandicelle saranno costrette ad effettuare visite mediche che accerteranno, con tanto di certificato, la loro verginita'.

Ma le ragazze non sono facilmente domabili, in particolare Lale, la piu' giovane delle cinque, e le tenteranno tutte pur di sottrarsi ai diktat di nonna e zio.

Per questo, Erol man mano trasformera' la casa in una specie di prigione, con tanto di inferriate e filo spinato. Le ragazze non saranno piu' mandate a scuola e saranno istruite, esclusivamente ai lavori domestici, direttamente a casa.

Di li' a poco, lo zio e la nonna inizieranno una serrata campagna di matrimoni combinati ai quali le ragazze non avrebbero potuto sfuggire, se non con gesti estremi...

 

 

Dico subito che "Mustang" e' un film che mi e' sembrato molto bello, interessante, ben recitato e diretto, e realizzando curando e rendendo bene anche le sfaccettature di carattere di tutti i personaggi, in particolare delle cinque ragazze protagoniste.

La regista, Deniz Gamze Ergüven, di nazionalita' turca naturalizzata francese, e' sicuramente brava, e appare lavorare con un notevole mestiere, pur essendo questo il suo primo lungometraggio.

Lei, assieme ad Alice Winocour, e' anche sceneggiatrice dell'opera.

Non immediatamente comprensibile il titolo, Mustang, che ho poi scoperto riferirsi ai cavalli selvaggi e liberi, cosi' come sono, o vorrebbero esserlo, le ragazze del film. Mustang infatti deriva dallo spagnolo mesteño, che significa non domato.

Mustang pero' e' un film che fa arrabbiare e soffrire. Sembra incredibile che possano esistere sacche di societa' anche in un paese tutto sommato "civilizzato" dove le ragazze e, in genere, le donne possano subire soprusi e umiliazioni simili.

Fa ancora piu' male se poi si nota che in molte parti del mondo, come l'Afghanistan, l'Iran e, in parte, anche nella Turchia di Erdogan, la societa', anziche', progredire, regredisce, e sempre a discapito delle donne.

Il film e' prodotto da Francia, Germania, Turchia e Quatar (!?!), ma e' stata la Francia e non la Turchia a proporre il lungometraggio come miglior film straniero aglio Oscar 2016, il che mi pare emblematico. Oltre a questa candidatura, il film ha partecipato e vinto numerosi (e meritati) premi all' European Film Award (Miglior rivelazione a Deniz Gamze Ergüven), al Premio César e al Premio Goya.

Molto bella e intensa la colonna sonora, che, nonostante comprenda reminiscenze turche, e' del compositore australiano Warren Ellis.

 

  
Mustang - (Deniz Gamze Ergüven, 2015) - Recensione - Con Günes Sensoy, Doga Zeynep Doguslu, Elit Iscan, Tugba Sunguroglu, Ilayda Akdogan.
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