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Il Blog di Petardo Cinema, cucina, turismo, fai da te...

La parte degli angeli - (Ken Loach, 2012)

petardo

 

Curioso film di Ken Loach del 2012,  Premio della Giuria al festival di Cannes del 2012.
La storia e` ambientata a Glascow, dove Robbie e` sotto processo per rissa.
Robbie ha « una faccia da schiaffi », appartiene da un ambiente degradato, ha incontrollabili accessi d’ira, e` disoccupato e inseguito da gente che vuole picchiarlo, insomma sembra proprio che le sue cose non si aggiustino mai e che lui nemmeno lo voglia.
Ma ha una ragazza che sta per avere un bambino, e il giudice decide di dargli un’opportunita`, adesso che sta per diventare padre : cosi` invece di mandarlo in carcere lo affida ai servizi sociali.

Robbie non ha appoggi, ne` amici, a parte la sua ragazza che e` forse l’unica da avere ancora un po’ di fiducia in lui. Ma Il servizio sociale a cui e` affidato e` gestito da Rhino, una brava persona con una vera passione per il whisky. E` lui ad accorgersi che Robbie ha un « talento » come assaggiatore di whisky, fa di tutto per incoraggiarlo, portandolo addirittura, insieme ad altri tre affidati al servizio sociale che vengono coinvolti un po’ per caso, dapprima in una distilleria e poi a un corso/conferenza sul whisky.
Quando Robbie sente che nell’ambiente si vocifera del ritrovamento di una botte di whisky eccezionale destinata a essere venduta all’asta a un prezzo altissimo, gli viene l’idea di un « colpo » grazie al quale lui e la sua famiglia potrebbero finalmente costruirsi un futuro.

Tra rischi e pasticci dei suoi tre compari, alla fine i quattro riescono a ottenere cio`che volevano e Robbie mette a frutto le sue doti di assaggiatore che gli procurano un lavoro dignitoso.

Ken Loach e` da sempre sensibile ai problemi sociali, ma questa volta lo fa con ironia e leggerezza : il personaggio di Robbie e` antipatico, soprattutto all’inizio, ma si passa dalla sua parte quando lo si vede intenzionato a ricominciare davvero, quando mettendo a frutto la sua « dote » per il whisky ci dimostra, finalmente, di possedere un cervello.
Il contrasto tra il mondo disadattato di Robbie e il lusso esagerato che contorna l’asta per la preziosa botte fa si` che si abbia la sensazione che il derubato forse non si accorgera` neppure di esserlo, cosi` anche lo spettatore e` a posto con la coscienza.
E col lieto fine si spera che la vita di Robbie cambiera` davvero.

Un po’ difficile da raccontare, ma decisamente carino. Il culto del whisky non mi appartiene, quindi ho apprezzato la descrizione del mondo in cui si sviluppa, fino a raffinatissimi  livelli che ritenevo impensabili (ma che forse sono  ben noti a chi conosce la Scozia).
Una storia che parte in salita, ma, per una volta, finisce « bene », come se il regista avesse voluto provare a parlare di disparita` sociali con un piglio « soft ».

Attori per me sconosciuti, ma bravi.
Un film gradevole che a tratti fa anche sorridere.

 

 

 

 

 

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