Gli anni belli - (Lorenzo d'Amico de Carvalho, 2022) - Recensione - Con Maria Grazia Cucinotta, Antonino Bruschetta, Romana Maggiora Vergano, Ana Padrão

Estate 1994. 

Elena e' una sedicenne che frequenta i collettivi studenteschi "rivoluzionari" (o quasi) del liceo che frequenta, con scarsi risultati. E' stata rimandata in greco e non ha un buon rapporto con il rigido padre, che tra l'altro e' proprio un prof di greco.

Assieme alla piu' accomodante madre partono per le vacanze estive dirette al solito campeggio dove hanno una roulotte.

Non senza sorpresa scoprono che il camping e' assai cambiato, che ora ha preso una piega che potremmo definire "berlusconiana", con tanto di logo "Bella Vita Camping" copiato da quello del partito che ai tempi andava per la maggiore, "Forza Italia".

La nuova atmosfera festaiolo-ridanciana non piace affatto a Elena che, con amici ventenni conosciuti nel campeggio ai quali ha fatto credere di essere maggiorenne (raccontando anche un sacco di bugie) cercano di boicottare la piega forzisto-leghista che ha preso la struttura vacanziera...

A mio avviso in "Gli anni belli", opera prima del regista Lorenzo d'Amico de Carvalho, ci sono poche cose degne di nota. 
Il film appare come una serie di luoghi comuni legati da dialoghi perlopiu' poco brillanti.

Se aggiungiamo alcune interpretazioni assai scarsamente convincenti, otteniamo un quadro poco lusinghiero di questa deludente pellicola italo-portoghese.

Voto: 5/10