L'ultima ruota del carro - (Giovanni Veronesi, 2013) - Recensione - Con Elio Germano, Ricky Memphis, Alessandra Mastronardi, Virginia Raffaele, Ubaldo Pantani

Il film si sviluppa lungo 50 anni di storia d'Italia, partendo dagli anni '60.

Il punto di vista e' quello di Ernesto Fioretti, una persona che potremmo definire un "uomo comune", per il quale il manesco padre aveva previsto una vita da "ultima ruota del carro".

Pur rimanendo nell'ambito dei trasporti, cambia lavoro parecchie volte, spesso trascinato da un amico (Giacinto) molto piu' faccendone e con piu' pelo sullo stomaco di Ernesto, intrinsecamente onesto e incapace di furbizie vantaggiose.

Grazie (o a causa) di Giacinto, Ernesto sfiora gli effimeri fasti del craxismo prima e del berlusconismo dopo, senza mai sporcarsi troppo le mani.

Vive la sua vita con la dolce moglie Angela e l'unica bizzarria la prova attraverso l'amicizia di un originale e iracondo pittore (il Maestro).

Scritto e diretto da Giovanni Veronesi, L'ultima ruota del carro e' un buon film che si avvale per la sua riuscita di un cast ben scelto, in particolare per il protagonista, Elio Germano.

La storia e' ispirata a quella di Ernesto Marchetti, un autista che lavora nell'ambito delle produzioni cinematografiche romane.

Ed e' forse l'eccessiva romanita' della pellicola la nota che rende il lavoro a mio avviso un po' piu' grossolano di quanto potesse essere altrimenti.

Voto: 7.5/10