Memento - (Christopher Nolan, 2000) - Recensione - Con Guy Pearce, Carrie-Anne Moss, Joe Pantoliano, Mark Boone Junior, Russ Fega

Gia' dalla prima sequenza del film, girata in una specie di "rewind", con il tempo che scorre all'indietro, si capisce che seguire questo film non sara' uno scherzo...

Nella sequenza (temporalmente invertita) si vede che il protagonista Leonard Shelby uccide una persona che si scoprira' in seguito essere Teddy, il personaggio che afferma di essere il poliziotto incaricato a seguire il suo caso.

Leonard ha subito un'aggressione da parte di individui che, dopo aver violentato la moglie, la uccidono (o quantomeno Leonard pensa che l'abbiano fatto). A seguito del trauma, a Shelby sara' diagnosticato un problema di "amnesia anterograda", un disturbo della memoria che impedisce di ricordare fatti recenti per piu' di qualche minuto mentre quelli precedenti l'incidente si ricordano normalmente.

Leonard e' un ex dipendente assicurativo che per lavoro indagava su frodi perpetrate ai danni dell'assicurazione, e tra queste c'e' (o lui pensa si sia) la vicenda di Sammy Jankis, anch'egli affetto da amnesia anterograda. L'unica cosa che Sammy pare sia in grado di fare (peraltro con la massima competenza) sono le punture di insulina alla moglie diabetica.

Attorno a Leonard ruotano altre persone delle quali non e' mai totalmente chiaro se siano sincere o approfittino del suo disturbo per ottenere vantaggi personali.

Per tentare di risolvere il proprio caso, Leonard si tatua sulla pelle i dati per lui inconfutabili, in modo da ricordarseli, e per lo stesso motivo fotografa le persone che incontra con la Polaroid, annotando a penna chi sono e cosa hanno fatto (o potrebbero avere fatto)...

La struttura sulla quale si basa il film di Christopher Nolan e' sicuramente piuttosto originale: salti temporali relativamente ravvicinati, alcuni a colori altri, un po' piu' distanti nel tempo, in bianco e nero dove i primi sono girati in tempi man mano antecedenti, mentre per i secondi la sequenza temporale e' corretta.

Si vorrebbe probabilmente far vedere il film dal punto di vista di Leonard, e certamente questo non aiuta molto la comprensione degli accadimenti, anche perche' possono essere letti con vari significati. Ad esempio, alla fine subentra il dubbio che in realta' Sammy Jankis sia esistito solo nella mente di Leonard, che proietta su quel personaggio la propria vicenda.

Nel complesso, un film intrigante ma, a mio avviso, non perfettamente riuscito. Non tutti i tasselli sembrano andare al loro posto (anzi), e un minimo di chiarezza in piu' non avrebbe guastato...

Voto: 7/10