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Il Blog di Petardo Cinema, cucina, turismo, fai da te...

I Origins - (Mike Cahill, 2014) - Recensione - Con Michael Pitt, Brit Marling, Astrid Berges-Frisbey, Steven Yeun, Archie Panjabi

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Ian Gray e' sempre stato attratto dalla struttura dell'occhio. Fin da bambino fotografava l'iride delle persone, con i mille disegni e le mille sfumature di colore che differenziano ciascun occhio da un altro.

Diventato biologo, studiera' proprio questo organo, e, in particolare, si concentrera' sulla sua evoluzione attraverso le ere e i vari corpi viventi che ne erano dotati.

Dalla cultura profondamente scientifica, con i suoi studi avrebbe potuto confutare scientificamente la teoria del creazionismo, teoria che spesso alcune frange di credenti citano come prova dell'esistenza di Dio.

Lavora con Karen, una una giovane e promettente assistente che lo aiutera' non poco a dimostrare questa teoria.

Di tutt'altra natura e' la sua fidanzata Sofi, una ragazza conosciuta casualmente ad una festa dalla quale e' rimasto affascinato (manco a dirlo) dai suoi particolarissimi occhi, che scoprira' essere anche protagonisti di una pubblicita' per un profumo. Il carattere della ragazza e' pero' profondamente spirituale, e questa divergenza provochera' alcune incomprensioni e attriti prima di perderla in un fatale e tragico incidente.

Piu' tardi sposera' Karen, e con lei avra' un figlio, pur non dimenticando mai completamente Sofi.

Nel film, il sistema di riconoscimento biometrico attraverso la scansione dell'iride, era piuttosto avanzato: esisteva, gestito da un collaboratore di Ian, un database di scansione dell'iride di milioni di persone.

Casualmente, a seguito di controlli sul figlio, si accorsero che la scansione dell'iride dello stesso era del tutto simile a quella di una persona morta poco prima il suo concepimento. Proseguendo negli esperimenti mirati in questo senso, scoprirono che anche gli occhi di Sofi erano identici a quelli di una ragazzina indiana, nata dopo la morte della fidanzata.

La possibilita' che 2 persone possano avere occhi identici, statisticamente praticamente impossibile, e le eventuali altre similitudini che avrebbero coinvolto il cervello e l'inconscio di questi individui sara' la nuova clamorosa teoria alla quale Ian e Karen inizieranno a dedicarsi con metodi scientifici ma dalle implicazioni tutt'altro che comprensibili scientificamente.

 

Estremamente intrigante, ottimamente sceneggiato e altrettanto ben girato, I Origins potrebbe appartenere al genere fantascientifico, ma le connessioni con la scienza sono ben piu' strette di quello della media dei film del genere.

Pur non essendo privo di piccole incongruenze della trama, questo film convince e affascina parecchio per l'argomento e il particolare metodo di racconto. Non mi pare che la si citi mai, ma la teoria della reincarnazione aleggia nel finale del film, comunque sempre estremamente misurato e privo di situazioni ad effetto particolarmente incredibili.

Perfette le scelte per i brani che costituiscono la colonna sonora, di Will Bates, Phil Mossman, Fall On Your Sword.

Un'ottima prova per il regista, sceneggiatore e soggettista Mike Cahill, qui al suo secondo lungometraggio dopo l'altrettanto interessante "Another Earth" (vedi http://petardo.over-blog.it/article-another-earth-mike-cahill-2011-117867933.html ).

 

 

I Origins - (Mike Cahill, 2014) - Recensione - Con Michael Pitt, Brit Marling, Astrid Berges-Frisbey, Steven Yeun, Archie Panjabi
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