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Il Blog di Petardo Cinema, cucina, turismo, fai da te...

Viaggio nella vertigine - (Marleen Gorris, 2010) - Recensione

petardo

 

Dentro un gulag staliniano insieme a una docente universitaria di letteratura (Eugenia Ginzburg, la storia e` vera) che viene condannata per cospirazione, sulla base di accuse incredibilmente inconsistenti, e deportata in Siberia.

Allucinante la progressione con cui una persona stimata e considerata viene accusata in modo sommario, prendendo per buone dichiarazioni inconsistenti di testimoni visibilmente bugiardi, privata della possibilita` di discolparsi e condannata senza appello, senza avvocato, senza nessuno a cui chiedere il benche` minimo aiuto.

Lo smantellamento sistematico di una parte della società` piu` acculturata viene spiegato, nel film, con il desiderio di Stalin di assicurarsi il potere togliendo di mezzo tutte le persone che per le loro capacita` intellettuali potessero opporglisi; e poi il meccanismo si avvita su se stesso, non solo intellettuali, ma giudici, funzionari, militari, tutti di provata (fino a poco prima) fede comuntista vengono a loro volta accusati, al punto che Eugenia incontra nel gulag anche colui che l’aveva condannata.

Tutto perso in un attimo: il lavoro, la liberta`, la famiglia (anche il marito finira` in un gulag), ma non la dignita` che Eugenia riesce a conservare, recitando libri a memoria per se stessa e per le altre prigioniere, non facendosi spegnere dal gulag ma anzi dimostrando di essere in grado di imparare un nuovo lavoro: per questa sua capacita` e disponibilita` viene scelta dal medico del campo (anche lui prigioniero) per fare da infermiera e la sua vita nel gulag ritrova, sia pure faticosamente, un senso.

Lei e il medico si innamorano e si ritroveranno alla fine della pena, riuscendo perfino a ricostruire, in una parte della loro vita, una porzione della felicita` perduta. Memorabile la scena dell’uscita dal gulag, il cancello si apre e lei si ritrova in mezzo a un nulla pieno di neve, niente case, niente strade, niente ferrovia, niente, e comincia a camminare verso non si sa cosa.. ma poi incontra lui che era venuto ad aspettarla..

Film molto bello e ben recitato; l’ immagine della Ginzburg ne esce e` quella di una donna dalla forza d’animo straordinaria, inarrestabile nella sua lotta per salvaguardare la propria dignita` e quella delle altre persone.

Si resta comunque colpiti dalla vicenda, vero paradigma della stupidita` umana. Eugenia Ginzburg e` interpretata dall’intensa Emily Watson.

Viaggio nella vertigine - (Marleen Gorris, 2010) - Recensione
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