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Il Blog di Petardo Cinema, cucina, turismo, fai da te...

In good company - (Paul Weitz, 2004) - Recensione

petardo

 

Una Scarlett Johansson annata 2004, in ottima forma per questo filmetto simpatico ma non stupido, con finale un po’ più melanconico del solito.

Il tema è quanto mai attuale, anche “grazie” alla crisi economica che stiamo passando.

Le multinazionali comprano e vendono aziende più piccole e fanno dei loro dipendenti quello che vogliono (gli impiegati sono considerati carne da macello, ma non parlo solo del film).

In una di queste annessioni un giovanissimo e promettentissimo “venditore” (Carter, di 27 anni) occupa il posto del direttore commerciale di una nota rivista sportiva, di 51 anni, Dan.

La missione è aumentare il fatturato e licenziare il superfluo per ridurre le spese, con i drammi dei licenziati di turno. Tra il cinquentunenne e il suo capo-baby, alla fine, nasce un certo feeling, così come tra il capo-baby e la bella Alex (Scarlett) figlia di Dan.

 

In parte prevedibile (gli antipatici alla fine sono fatti fuori e i simpatici rimangono, cosa che peraltro raramente riflette la realtà) e in parte no (la storia tra Alex e Carter non andrà come ci si aspetta) il filmetto si guarda volentieri fino alla fine. Regia di Paul Weitz

Molto banale la colonna sonora.

In good company - (Paul Weitz, 2004) - Recensione
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