Gigi la legge - (Alessandro Comodin, 2022) - Recensione
In un paesino del nordest italico, vive e lavora in qualità di vigile Gigi, un signore di mezza età dalle abitudini un po' particolari (ma, a pensarci bene, chi non ne ha?).
Nel suo giardino ha piantato una sorta di densa e oramai piuttosto sviluppata in altezza foresta pluviale, particolare che dà parecchia noia al suo vicino che vede incombere queste piante nella sua proprietà.
E' sempre in giro a pattugliare le stradine del suo paese, ma con scopi che sfuggono ai più.
D'altronde nella tranquilla località succede poco o nulla, a parte un misterioso suicidio (?) di una persona sui binari del treno.
Il tutto, comunque, in modo alquanto inconcludente.
Apparentemente tranquillo, Gigi parla coi concittadini e tenta di flirtare con la nuova giovane collega.
"Gigi la legge" è una pellicola nella quale non è chiaro il confine tra la fiction e il documentario, cosa di cui Comodin ci aveva già abituato nel suo precedente "L'estate di Giacomo".
Un film particolare, strano e non privo di un certo fascino minimalista.
Voto: 7.5/10