Naufragi - (Stefano Chiantini, 2021) - recensione - Con Micaela Ramazzotti, Mario Sgueglia, Lorenzo McGovern Zaini, Mia McGovern Zaini

Grazie ad un marito e a due piccoli figli con la testa sulle spalle, la famiglia di Maria riesce a tirare avanti malgrado le scarse risorse.

Lei, legatissima ai tre ma infantile e irresponsabile, rischia costantemente la tutela degli assistenti sociali.

Due eventi che possiamo considerare "naufragi" la cambieranno pesantemente.

Il primo, la morte del marito sul lavoro, peggiorera' addirittura il suo comportamento anomalo, che causera' l'affidamento dei figli ad una struttura protetta.

Dopo il secondo trauma ritroveremo una Maria radicalmente cambiata e incupita. Lavora facendo le pulizie in un motel e vive da sola in una struttura assistenziale assieme ad una migrante che, in un primo momento, ignora, ma che sapra' dare una ulteriore scossa alla sua vita.

"Naufragi" e' un film scritto e diretto da Stefano Chiantini.

Un film interessante, misurato e con molto "non detto", che lascia talvolta lo spettatore nel dubbio.

Inaspettato, in crescendo, il drammatico finale.

Ottime le prove dei due figli, evidentemente ben diretti dal regista.

Micaela Ramazzotti interpreta Maria in modo soddisfacente, soprattutto nella seconda parte.

Nella prima parte mi pare che la Ramazzotti paghi un po' la mancanza di "phisique du role" per quel ruolo un po' "sporco", a causa dell'aspetto troppo perfettino, suo malgrado.

Audio in presa diretta non sempre perfettamente intellegibile.

Voto: 8/10