Insospettabili sospetti - (Zach Braff, 2017) - Recensione - Con Morgan Freeman, Michael Caine, Alan Arkin, Ann-Margret, Joey King, Matt Dillon

Tre anziani pensionati, amici di lunga data, rischiano di perdere la pensione perche' l'azienda dove lavoravano (e che paga loro la pensione, in America pare funzioni cosi') chiude e si trasferisce in Vietnam.

Uno di loro, Joe, rischia anche di perdere la casa perche' non piu' in grado di pagare le rate del mutuo, aumentate a causa di una sorta di cavillo nascosto nel contratto fatto con la banca.

Durante una sua visita in banca, dove era andato a chiedere chiarimenti e a protestare, e' testimone di una rapina ad opera di quattro uomini mascherati.

Anche i suoi due amici, Willy e Al, per vari motivi non se la passano bene. Probabilmente per questo la composta disperazione dei tre li porta, su idea di Joe, a progettare una rapina in banca, giusto per "riprendere quello che gli spetta".

Lo fanno prendendo "lezioni" da un rapinatore di professione, e curando nei dettagli l'alibi...

"Insospettabili sospetti" e' il remake di un film del 1979: Vivere alla grande.

Qui il regista Zach Braff si e' avvalso di tre volti noti del mondo cinematografico: Alan Arkin, Morgan Freeman e Michael Caine.

Per carita', loro svolgono bene il compito, ma questo a mio avviso non e' sufficiente per portare una sceneggiatura un po' scontata e mediocre ad un livello superiore a quello di una risicata sufficienza.

Voto: 6/10