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Il Blog di Petardo Cinema, cucina, turismo, fai da te...

È arrivato nostro figlio - (Valérie Lemercier, 2013) - Recensione

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Il film è ambientato in una Parigi di persone decisamente benestanti. Alexandra e Cyrille hanno una bella casa, un bel lavoro, soldi a sufficienza per vivere senza problemi e pure l'amante.

 

Nonostante l'avessero cercato, però non hanno figli, e, con le raccomandazioni che chi ha soldi e conoscenze possono avere, riescono ad ottenere un figlio in adozione in poco tempo.

 

Attraverso una "non si capisce quanto seria" organizzazione franco-russa che opera nel campo delle adozioni, ricevono una foto del potenziale figlio e la data dell'arrivo dello stesso.

 

All'aeroporto, molte coppie anelanti il proprio figliolo adottivo aspettano all'uscita del gate, talvolta con piccole e grandi delusioni, come per chi il figlio, per motivi vari, non è potuto salire sull'aereo.

 

Un piccolo, imbarazzante ed eticamente discutibile dramma lo vivono anche Alexandra e Cyrille. Secondo lei, quel bambino di circa 7 anni che sta arrivando ha la "testa troppo grande" per essere quello nella foto.

 

Oltre al capoccione un po' sproporzionato, anche l'espressione del bambino non è delle più carine, simpatiche e rassicuranti che si possono desiderare.

 

Il rapporto non migliora neanche quando lo portano a casa, e non facilita aver assunto una tata che il russo lo sapeva come potrei saperlo io, nonostante le dichiarazioni.

 

Alexandra quel figlio non lo vuole, e organizza discutibili sistemi per sbarazzarsene, anche se un finale positivo risolva molte situazioni.

 

 

Sebbene tratti di un tema piuttosto "caldo" e per certi aspetti drammatico, "È arrivato nostro figlio " sceglie una linea leggera, quasi comica. Anzi, la risata è uno degli effetti voluti ma, secondo me, non centrati: si sorride raramente, e, talvolta, la storia è un po' "stanca", tutto sommato poco riuscita.

 

Il titolo originale era "100% cachemire", probabilmente perché la protagonista, interpretata da Valérie Lemercier, che è anche la regista, è una donna manager nel campo della moda soprannominata cosi'.

 

La vicenda prende spunto da una storia realmente accaduta di una donna americana che ha rifiutato il figlio adottivo russo.

 

 

È arrivato nostro figlio - (Valérie Lemercier, 2013) - Recensione
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