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Il Blog di Petardo Cinema, cucina, turismo, fai da te...

Quasi famosi - Almost famous - (Cameron Crowe, 2000) - Recensione

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Siamo negli anni '70. Un ragazzino quattordicenne (William Miller) piuttosto "nerd" è instradato dalla sorella alla passione verso la musica rock, mentre la rigidissima mamma, integralista sessantottina e pure iperprotettiva, rende assai difficile la vita ai due.

Per questo la sorella, maggiorenne decide di andarsene di casa con il suo fidanzato.

Il ragazzino è molto dotato dal punto di vista intellettivo: a scuola va bene e benissimo gli vengono i "pezzi" che scrive sui gruppi musicali. Se ne accorge anche Lester Bangs, uno strano critico musicale piuttosto famoso, un po' in crisi, che gli commissiona un pezzo per la rivista Creem.

La frequentazione dei camerini dei gruppi rock mette William a contatto con le "groopies" che seguono gli artisti, che si considerano avere una funzione sociale presso gli stessi e si ribattezzano ragazze "Aiuta-complessi". Tra queste la simpatica Penny Lane (nome d'arte) per la quale William ha un debole.

Nonostante la protettiva mamma e la giovane età, William riesce a diventare simpatico agli Stillwater, un gruppo rock che faceva da spalla ai più famosi Black Sabbath, e a seguirli per una settimana (e più) durante il tour, per fare un'intervista al chitarrista e leader del gruppo. Russel Hammonds, intervista commissionatagli telefonicamente dalla rivista Rolling Stone, i cui giornalisti ignorano la sua giovane eta'.

Alla fine, dopo parecchie vicissitudini, conosciute le miserie (tante) e nobiltà (poche) di questa band, riesce nel suo intento, e gli Stillwater compaiono sulla copertina della prestigiosa rivista.

Commento al film

Il film è parzialmente autobiografico: il regista e autore del soggetto Cameron Crowe ha effettivamente iniziato come critico musicale.

Nonostante "Quasi famosi" abbia avuto una buona accoglienza da parte della critica (meno dal pubblico) dico subito che, visto l'argomento e le buone recensioni avute, da questo film mi sarei aspettato molto di più.

Buone prove di alcuni attori, tra i quali William (Patrick Fugit) e Penny Lane, interpretata dalla bella Kate Hudson, ma e' soprattutto la recitazione e i dialoghi dei componenti dei gruppi musicali che mi sono sembrati oltremodo finti e vacui, non molto dissimili da quello che si vede e si sente nei recenti programmi tipo X-factor.

Avrei sperato (e, in effetti, credo) che all'epoca quel mondo fosse un po' diverso. Magari brutto, sporco e maledetto ma non sciocco, vacuo e "di plastica" com’è rappresentato in questo film.

A confortare la mia tesi, altri film dell'epoca (e sull'epoca) di ben altro spessore. Qadrophenia e The Wall, ad esempio (a meno che la memoria non mi faccia difetto) sono su un altro pianeta.

 

Quasi famosi - Almost famous - (Cameron Crowe, 2000) - Recensione
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