Il tuttofare - (Valerio Attanasio, 2018) - Recensione - Con Sergio Castellitto, Guglielmo Poggi, Elena Sofia Ricci, Clara Alonso, Tonino Taiuti

La dura vita dei praticanti legali e' il tema principale de "Il tuttofare", l'ultimo film che ha come attore protagonista Sergio Castellitto.

Pagato 300 euro al mese, il brillantissimo studente Antonio Bonocore lavora come assistente tuttofare (ristorazione gourmet compresa) in un importante studio legale dove il principale e' Toti Bellastella (Castellitto), principe del foro e docente di diritto penale.

La ricchezza dello studio (i cui immobili sono di proprieta' della temuta moglie, soprannominata la iena) e' dovuto in gran parte ai loschi clienti che Toti predilige (mafiosi e simili) che, grazie ai suoi trucchi "border line" da azzeccagarbugli navigato, riescono a ridurre al minimo le pene alle quali vengono condannati (se vengono condannati).

 Toti non ha remore neanche a mettere pesantemente e pericolosamente di mezzo il povero praticante, sia per quanto riguarda l'attivita' forense, che per quella privata...

Il film, scritto e diretto da Valerio Attanasio, ha caratteristiche decisamente orientate verso il grottesco, al limite del granguignolesco.

Se questo, anche grazie alle doti attoriali di Castellitto, perfettamente a suo agio nel personaggio dell'avvocato maneggione, rende la pellicola spesso abbastanza spassosa, non giova certo alla credibilita' di una trama piuttosto eccessiva... o almeno credo...

Voto: 7/10