Civilta' perduta - (James Gray, 2016) - Recensione - Con Charlie Hunnam, Robert Pattinson, Sienna Miller, Tom Holland, Angus Macfadyen

Agli inizi del 1900 la cartografia di molte zone del continente sudamericano era assai carente, e causa di conflitti tra Brasile e Bolivia.

I 2 paesi affidano all'Inghilterra di fare da arbitro, ma per questo occorrevano mappe della zona precise.

La Royal Geographical Society affida cosi' a Percy Fawcett, valente ufficiale britannico privo di riconoscimenti e dalla genealogia poco blasonata e per questo snobbato dalle gerarchie militari, l'incarico di mappare il selvaggio territorio ancora in gran parte sconosciuto. In questo modo avrebbe anche il vantaggio di fare la carriera che fino ad ora gli e' mancata.

Parte lasciando in patria la moglie con un figlio e uno in arrivo.

L'ambiente che incontra in Sudamerica e' difficilissimo, sia per la presenza di animali pericolosi che di tribu' sanguinarie (ma che, in fin dei conti, tentano di proteggere se stesse e il territorio in cui vivono).

Fawcett rimane estremamente affascinato da quel territorio, dove pensa ci siano resti sconosciuti di una civilta' perduta come una guida indigena gli ha accennato. Il ritrovamento nella giungla pregevoli manufatti in ceramica lo convince che e' cosi'.

Dopo quella prima impresa di successo, riesce a tornare nel paese sudamericano alla ricerca di quella che ha definito "la citta' perduta Z", ma varie vicissitudini non gli permetteranno di trovare quanto pensava ci fosse.

Tornato in Inghilterra, partecipa alla prima guerra mondiale, dove subira' attacchi con il gas urticante, riuscendo pero' a guarire completamente.

Quando oramai non pensava piu' di tornare alla ricerca della sua "citta' Z" si lascia convincere dal figlio maggiore e nel 1925 riesce a trovare i finanziamenti per una nuova esplorazione in compagnia proprio del figlio...

Civilta' perduta e' la storia vera, raccontata nel libro Z la città perduta di David Grann, dell'esploratore britannico Percy Fawcett, ben trasposta sul grande schermo da James Gray.

L'avvincente lungometraggio racconta un interessante spaccato della societa' dell'epoca, e lo fa con ottimi attori e una fotografia dai toni morbidi e scuri molto british.

Voto: 8/10