Copia originale - (Marielle Heller, 2018) - Recensione - Con Melissa McCarthy, Richard E. Grant, Dolly Wells, Jane Curtin, Ben Falcone.

New York, 1991.

Lee Israel e' una scrittrice specializzata in biografie. Ha avuto in passato qualche successo, ma ora, licenziata per il suo caratteraccio e con molti debiti alle spalle, inizia ad avere dei problemi.

E' una cinquantenne fisicamente poco attraente che vive da sola con un amato vecchio gatto dopo essersi lasciata (da anni) con la sua compagna.

Grande bevitrice di alcolici (che regge benissimo), nelle sue solitarie peregrinazioni per i bar del quartiere dove vive incontra Jack, un altro spirito solitario e ribelle, omosessuale, con il quale trova di avere un certo feeling intellettuale e di vita.

Il ritrovamento casuale di lettere autografe di una famosa scrittrice, che riesce a vendere, le fa scoprire un mercato di queste memorabilia piuttosto ricco. Forte delle sue conoscenze letterarie e del talento che non le manca, inizia una attivita' di "fabbricazione" di lettere false che le risolvono temporaneamente i problemi finanziari finche' qualcuno non si accorge della truffa...

"Can You Ever Forgive Me? Memoirs of a Literary Forger" e' l'autobiografia di Lee Israel, dalla quale e' stato tratto il film, diretto da Marielle Heller.

Melissa McCarthy interpreta bene la protagonista, dal carattere difficile e poco empatico, cosi' come interessante e' la prova di Richard E. Grant per l'inaffidabile Jack.

Girato in una pittoresca New York autunnale, utilizza curiosamente una colonna sonora composta di brani di molto antecedenti gli anni '90.

Voto: 8/10